Scarpellino Giuseppe

venerdì 2 settembre 2011

1 commento:

Jacopex18 dicembre 2022 alle ore 02:27
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Cenni Critici:

Giuseppe Scarpellino si è scoperto la vocazione per la pittura fin da bambino, quando, sui bianchi fogli di album, nella scuola elementare, colorava i primi disegni, forme tangibili del suo ingenuo mondo fantastico. Da allora, nel prosieguo degli studi al Liceo e all'Università, ha sempre covato e coltivato quel suo mirabile sogno. Conseguita la laurea in medicina, non ha mai trascurato il pennello per il bisturi. Così sono nate le prime opere, eseguite con una tecnica elaborata, in cui prevalgono tinte sfumate, autunnali, dolcemente elegiache. Soggetti preferiti: marine, boschi, nature morte, in cui la nota dominante è una levità cromatica, delicata, che si stempera in magici toni. I paesaggi marini, in particolare, esprimono tutto il suo amore per le grandi distese che danno pensieri di infinito. Colpiscono certi suoi cieli, a volte intensamente barocchi, a volte cupamente burascosi e mai del tutto sereni, che esprimono tutta la sua ansia, volta alla ricerca di una calma interiore, agognata da sempre e non ancora raggiunta. Ciò che contraddistingue il suo stile è la sicurezza del tratto, mai rigidamente lineare e geometrico, ma tenue, impalpabile, direi quasi irreale. Si pensa a certi dorati tramonti sul mare, quando le acque assumono tinte surreali, riverberando la luce del sole morente, mentre un pulviscolo biondo vela tutte le cose circostanti e ispira pensieri soffusi di malinconia. La sua ispirazione naturalistica e lirica rifugge dall'iconismo fotografico, stereotipo e freddo, poichè l'Artista interpreta sempre la realtà da un proprio angolo visuale, incantato come l'occhio di un fanciullo, davanti a uno spettacolo meraviglioso. Pittore senza tempo, si può definire Giuseppe Scarpellino, perchè egli non si lascia condizionare dai vincoli estetici di effimere "correnti,, le quali possono far moda in un certo, limitato, periodo storico, ma in esso fatalmente si esauriscono, senza lasciar traccia. Invece, requisito essenziale della vera Arte è il valore eterno, essendo essa voce immobile dell'umano, inestinguibile desiderio del bello.

Critica: Il Golfo